Ingestione corpo estraneo: storia di un orecchino

Orecchini nei primi anni di vita? Eccone i rischi…

Bambina di 20 mesi giunta per ingestione di corpo estraneo: dopo quanto tempo dovrebbe emetterlo nelle feci?

Quando c’è rischio di occlusione intestinale o perforazione?

La risposta a tali domande varia molto in base a forma e dimensioni del corpo estraneo ingerito (oggetto con punte acuminate?).

Il tempo di transito intestinale (tempo che impiega un oggetto di millimetriche dimensioni a percorrere la distanza bocca-ano) in un bambino varia tra le 24 e le 72 ore.

In bambini stitici esso può anche essere patologicamente più lungo.

Ma è pur vero che, quando il corpo estraneo abbia forma o dimensioni tali da ostacolare il transito, tale tempo potrebbe allungarsi.

Ad esempio ricordo anni fa’ di un bambino di 9 anni che ingerì una moneta da 2 euro e la tenne nel colon per circa 3 settimane prima di emetterla!

Ma di questo caso ricordo poco e non saprei raccontarvelo con nel dettaglio poichè all’epoca ancora non curavo questa rubrica “casi da ricordare” ;).

Invece la piccola di 20 mesi vista pochi giorni fa’ voglio ricordarla nel tempo e quindi la annoto qui.

E ci tengo a descrivere questo caso anche perchè esso funga da monito per tutte le mamme alle prese con gli orecchini ignorandone i rischi.

Come appunto il rischio che se li stacchino e li ingoino.

E c’è da dire che l’ingestione (vie digestive) è nell’immediato il male minore: ben peggio è il rischio di inalazione (vie respiratorie)!

Meno male che non l’ha inalato!

Se la piccola avesse inalato l’orecchino, esso avrebbe potuto provocare da un’intensa crisi di tosse fino a una ben più grave contrazione laringea con ostruzione completa ed insufficienza respiratoria.

E le temibili conseguenze di un’ostruzione respiratoria da corpo estraneo sono a tutti noi ben note e ve ne parlo con maggior cura nel mio videocorso di manovre salvavita (completamente gratuito sull’App EmTraining).

Per fortuna dunque la nostra piccola aveva ingerito (non inalato!) e alla fine è andato tutto bene, nonostante 5 intensi giorni di avida ricerca dell’orecchino con guanti nel vasino.

Ingestione di corpo estraneo: primi step da fare

Come già avete capito, se vedete il vostro piccolo ingoiare un oggetto, la prima cosa è accertare che ci troviamo di fronte a un’ingestione di corpo estraneo e non a un’inalazione.

Come faccio a capirlo?

Focalizzare rischio di inalazione

Se il bambino respira regolarmente, non ha segni di soffocamento e non presenta una tosse spasmodica, vuol dire che per fortuna l’oggetto non si è fermato nelle vie respiratorie.

Il peggio non è successo, ma bisogna comunque stare all’erta e portare il bambino in pronto soccorso!

Ed è quanto hanno fatto i genitori della piccola R. che in meno di 30 minuti dall’ingestione dell’orecchino già erano con me in pronto soccorso per una valutazione del caso.

La pronta valutazione medica è fondamentale per 2 motivi:

  • Bisogna accertarsi che il corpo estraneo non si sia bloccato in esofago (in tal caso va rimosso quanto prima endoscopicamente)
  • Bisogna valutare col medico la pericolosità del corpo estraneo e i rischi di perforazione o occlusione che ne derivano

Focalizzare rischio che si fermi in esofago

Se il corpo estraneo si blocca in esofago il bambino avrà intensi sintomi: scialorrea (ipersalivazione), dolore toracico, disfagia (ovvero non riuscirà ad alimentarsi nelle ore successive).

Inoltre il rischio di una perforazione esofagea è assolutamente da scongiurare!

Basti pensare che intorno all’esofago ci sono importanti vasi sanguigni come l’aorta.

E basti pensare che l’invasività di un eventuale intervento chirurgico d’urgenza sul torace è di certo maggiore che un intervento sull’addome!

Focalizzare rischio perforazione o occlusione

Tali rischi variano molto in relazione a forma e dimensione dell’oggetto.

Se acuminato (appuntito) di certo il rischio di perforazione intestinale è concreto: qualora alla radiografia il corpo estraneo non abbia ancora oltrepassato lo stomaco, sarà utile toglierlo endoscopicamente.

Se l’oggetto non è acuminato invece il rischio di perforazione è minimo e dunque si preferisce spesso attenderne l’evacuazione spontanea.

Le caratteristiche chimiche dell’oggetto pure possono influire sul rischio di perforazione: è il caso delle batterie piatte che rischiano di rilasciare sostanze acide.

Il rischio di occlusione intestinale è invece più difficile da relazionare alle caratteristiche dell’oggetto ingerito.

Pertanto, qualora il corpo estraneo non sia più raggiungibile endoscopicamente, bisognerà praticare osservazione del bambino: è molto importante riconoscere prontamente i sintomi di perforazione o di occlusione.

Dolore addominale fisso e costante, ingravescente, scadimento delle condizioni generali, vomito, alvo chiuso.

Ingestione orecchino: come è finita?

Per fortuna la maggior parte degli orecchini, avendo la punta smussa, non sono da considerarsi oggetti acuminati.

E la prova del 9 di ciò ce l’hai se provi a pungerti il dito con una orecchino a punta smussa: nessuna sensazione di puntura!

Per tali ragioni, in accordo con l’endoscopista, abbiamo optato per la vigile osservazione, attendendo l’espulsione spontanea dell’orecchino.

Dopo appena 12 ore dunque l’orecchino si è spostato dallo stomaco in fossa iliaca destra la parte bassa del fianco destro, la zona dell’appendice insomma).

Ma dopo 72 ore era ancora fermo lì in fossa iliaca destra.

Perchè si era arrestato?

Eppure la bambina è sempre stata giocosa e priva di dolore o altri sintomi.

Sarà stato forse il colon pieno di feci a rallentarne la progressione? Sarà stato il fatto che la piccola, nonostante evacuasse ogni giorno era tendenzialmente stitica?

Di fatto dopo appena due dosi massicce di macrogol (un rammollitore fecale), nell’arco di altre 36 ore la bimba emetteva feci abbondanti e morbide che, ad un’attenta ispezione rivelavano il lieto evento: l’orecchino era fuori!

Dott. Raffaele Troiano (segui su Fb ilPediatraSpiega)

Foto di repertorio

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