Lockdown si o no… quando la scelta giusta non esiste più

Lockdown si o lockdown no…

Questo oggi si sbraita in giro.

Come se tra le due scelte ce ne fosse una giusta e l’altra sbagliata.

La verità è che fanno schifo entrambe.

Di scelte giuste ne abbiamo avute nei mesi scorsi, ma in molti le abbiamo sprecate.

Dal politico che prende decisioni, al medico “primadonna” che andava in TV a defecar parole circa la “bontà” di questo virus, fino alla persona qualunque che poteva scegliere se rispettare le regole, abbiamo avuto parecchie scelte giuste da fare.

Ora invece non ne abbiamo più.

Ora fanno tutte schifo.

Lockdown? Fa schifo perché oggi, rispetto ai nonni, non siamo più capaci di stringere la cinta aspettando che passino i tempi duri. A stringerci nei nostri affetti, senza bisogno d’altro, sperando solo di esserci ancora tutti “passata la nottata”.

No lockdown? Fa schifo, anche quello. Perché chi di Covid ci ha già perso un affetto, baratterebbe oggi volentieri 2-3 mesi “a pane e cipolle” ed isolato dal resto del mondo, se potesse riavere indietro la persona a lui cara.

Non esiste purtroppo la scelta giusta o quella sbagliata, ma solo il coraggio di scegliere.

Stringendo i denti.

A volte mi chiedo se fossi Conte, Macron, De Luca o altri governanti che farei.

Onestamente non lo so.

Forse desidererei solo una bacchetta magica.

Perchè oggi, a differenza di Marzo, ogni scelta è 10 volte più tremenda.

Un secondo lockdown avrà conseguenze più catastrofiche rispetto a Marzo sulla stabilità di tante famiglie.

Una seconda ondata mal-contenuta produrrà, rispetto a Marzo, una crisi sanitaria senza precedenti con aumento di mortalità per tutte le cause.

Cosa possiamo fare noi tutti?

Poco, ma tanto.

Esattamente: in questa situazione meno facciamo, più facciamo.

L’unica cosa da fare, nel nostro piccolo, è ammettere che non esistono soluzioni prive conseguenze e trovare quell’UMILTA’ di capire che non è più tempo di sbraitare.

Ora è tempo che ognuna faccia la sua parte, stringendo tuta di contenimento e rubinetto della paura per alcuni e stringendo la cintura dei pantaloni e del “superfluo” per altri…

…e standosene tranquilli ad aspettare che passi.

La nottata.

Come diceva Eduardo.

Perchè passerà.

Una frase che a Napoli tutti conoscono.

Riducendo al minimo i bisogni.

Come facciamo spontaneamente quando siamo a letto malati.

Parliamo poco (perchè non ci va), mangiamo meno (perchè la voglia del superfluo si riduce), riposiamo tanto (perchè siamo stanchi)…

…e così facendo guariamo prima.

Oggi è l’Italia ad essere malata, ed alcune sue zone lo sono più di altre.

Già solo il Covid, con le sue numerose complicazioni, è abbastanza (benchè alcuni ancora credano non esista confondendolo con Babbo Natale).

Covid + Agitazioni sociali, sarebbe qualcosa di tremendo per tutti noi.

Tutti!

Chi oggi si sente il “Masaniello anti-sistema”, sappia che se il sistema salta, potrebbe trovarsi tra due settimane steso in un corridoio d’ospedale senza fiato e senza nessuno che riesca ad assisterlo, come abbiamo visto a Madrid pochi mesi fa.

Oppure con un’arteria bloccata da un coagulo, perché ‘sta merda di virus fa spesso anche questo: ti coagula il sangue nel corpo.

Accettiamo le difficili decisioni che saranno prese, qualunque esse siano, con l’umiltà di chi sa che se oggi fosse lui stesso a dover decidere, non avrebbe alternative migliori.

Perchè ancor più che di un vaccino, è di un bagno di umiltà che abbiamo tutti bisogno.

Dott. Raffaele Troiano

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